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Devo ammettere che come diceva il buon Maurizio, in questo forum c'è una partecipazione veramente assidua ed un piacere scrivere da soli.....mah... :-( Fortuna che nella controparte del ModelSpace.co.uk c'è piu' interazione scambio di idea e di tecniche costruttive......qui piu' che un topic e' un vero e proprio monologo...
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Continuo con quello che ho riinominato un “carbon nightmare” I box radiatori sono un vero enigma di trama. Presentano una trama grezza finissima striata o anche quasi “pettinata” che in alcun foto pare nera, in altre grigia topo in altre quasi marroncina. La via del 1/12 non era percorribile e nemmeno la 1/24. Ho cercato 1/43 ma non mi convinceva...1/43 tanto valeva verniciarla con effetto wrinkle. Nella mia testa bacata mi sono messo in mente: sei in carbonio e ti voglio in carbonio. Ho trovato la 1/32 usata credo per gli aerei. Base grafite come le ali e son partito (anche dopo aver infinitamente tediato Shen, Riccardo e il buon e paziente Sandro) Mentre la posavo e la stendevo mi piaceva e posso dire a bassa voce che si avvicina abbastanza all’effetto ricercato. Quasi visibile e sopratutto molto fine e striata come la controparte reale. Le cornici dei radiatori paiono di un nero più intenso e parlandone con Riccardo è probabile che avessero una quantità di resina maggior per sopportare il maggior peso strutturale dei radiatori stessi. Ho dato una mano veloce di XF1 per coprire la grafite ma torneró a dargli un’altra passata. Guardandolo sotto diverse luci assume le tonalità nere, grigie e marroni e allontanandosi oltre i 40cm pare uniformemente nera. Solita attesa e poi mani di opaco per renderlo ancora più grezzo come sulla mp4/4. Qualche finitura e poi cominceró il monoscocca che sarà un’altro maldipancia non da poco.       
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Iniziato il lavoro sul monoscocca che è un altro bel miscuglio di trame. La parte anteriore del cockpit e la parte posteriore del serbatoio ha una trama in compisito: carbonio misto ad altro che è tendente al bronzo scuro. La parte centrale invece è di un carbonio estremamente grezzo. Per il momento ho iniziato a lavorare sulla zona bronzo Mascherata e poi mano di pale gold e infine 2 mani leggere di smoke. Come base credo di essere sulla buona strada.    Da qui in poi con le passate di smoke     Ho iniziato a sperimentare la tecnica suggerita da Riccardo per ricreare la superficie ruvida della zona centrale del monoscocca e dell'interno della seduta. 
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Il libro di Haynes preso è una vera e propria bibbia per questa monoposto di Woking. Non solo fuga molti dubbi sulla costruzione e i vari componenti utilizzati in test e gara, ma è un vero e proprio diario di tutta la stagione 88 di questa che è stata definita la monoposto più vincente di sempre....se poi ci aggiungiamo Ayrton, il tutto diventa leggendario.  La parte su cui sto lavorando ora, ovvero il monoscocca è un elemento dell’auto molto complesso. Il libro spiega che è costituito da 2 macro pezzi: ovvero il “tube” che va dalla scatola di sterzo sino a dietro al serbatoio. Questo pezzo ha un’anima in alluminio che è poi stato rivestito da varie strati di fibre unidirezionali intrecciate. Il “bathtube” ovvero la vasca dell’abitacolo pilota comprensivo di pannello portastrumenti e poggiatesta è invece un altro pezzo ricavato con un anima di legno e anche’esso poi rivestito d avari strati di fibre e resine.  Tratto dal mio libro Haynes Maunal La mp4/4 è stata costruita complessivamente in 6 telai: dal MP4/4-01 al MP4/4-06 Il libro spiega e sviscera ogni singolo componente e del monoscocca in particolare spiega che ha subito qualche modifica nel corso della stagione. I telai che vanno dal 01 al 04 (il 03 è stato utilizzato quasi nella sua totalità come test e solo un volta in gara nel GP del Brasile usato da Ayrton ma poi squalificato) mostrano il bathtube in un carbonio molto rough (grezzo) specie nelle sezione centrale-laterale del monoscocca. La resina veniva spalmata sopra a mano e vi erano parecchie grinze nelle zone delle raccordoraduture con poggiatesta e portastrumentazione.  Tratto dal mio libro Haynes Maunal I telai 05-06 utilizzati nella seconda parte del campionato invece presentano una superficie laterale molto piu’ “smooth” (liscia).  Tratto dal mio libro Haynes Maunal Altra nota: il telaio 01 è di proprietà McLaren, il telaio 05 è al museo della Honda (l’auto del libro di MFH), il telaio 02 è invece stato venduto a privato. Prima di convincermi a lisciare tutto, ho voluto leggere per bene tutte le note dell’alamanacco dei vari gp. Ayrton a Suzuka (dove vinse il suo primo mondiale) uso’ in prova e qualifica il telaio 05, ma in gara uso il muletto con il telaio 02 e quindi con il bathtube rough.  Tratto dal mio libro Haynes Maunal  Tratto dal mio libro Haynes Maunal Kyosho replica l’auto del gp di Suzuka e replica quella di gara. L’adesivo posto sul poggiatesta riporta il telaio 02.  Tra le decal di MC collection ho ricevuto un adesivo gigante della stessa targhetta del telaio, ma vuota….proprio per poi completarlo con il numero di telaio che si vuol riprodurre.  Anche se ho capacità limitate come manualità voglio comunque cercare di riprodurre piu’ fedelmente possibile i macrosettori non solo dell’auto, ma bensì di tutto telaio che Ayrton uso per affermarsi campione nel 1988. La mia teoria è di provare documentarmi su tutto e riprodurlo o tentare, nella impossibilità di trovare informazione allora di affidarmi ad intuito o deduzione, per ultima spiaggia la “licenza poetica” (che però prendo in esame come estrema ratio, in quanto la licenza poetica fa a pugni con il lavoro di riproduzione storico) Il libro di Joe Honda è molto bello come foto, ma non ha una descrizione…in questo libro di Haynes invece vi è descrizione completa e presenza di tavole di progetto provenienti da Woking stessa, è l’aiuto e il dipanamento dei dubbi che andavo cercando e inoltre mi evidenzia quanti mancanze a livello di motore e impianto elettrico manchino sulla Kyosho. Da un lato sono iper contento di avere questo libro tra le mani….dall’altro (per usare un francesismo) mi sono fottuto da solo. Quindi gambe in spalle e iniziamo a lavorare
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Sono arrivato al momento topico del monoscocca. Prima di procedere con esso (dato che gli ho continuato con il lavoro delle basi) ho però voluto testare come fossero queste decal MC sui "punti nevralgici" di questa macedonia di carbonii La prima sensazione, una volta appoggiata, è stata un ammotulimento con ebollizione interiore....sfociata poi con calendari e improperi silenziati. Le decal del nose-cone sono totalmente errate: non è un voler ricordare una trama in carbonio, ma sembra una grata da confessionale del prete. La trama del nose cone è fittissima e striata e sta decals non ne è nemmeno lontanta parente......è la classica decal per poter dire: ho messo il carbonio. Ho preso altri foglietti in 1/32 dal francese, mi sono preventivamente fotocopiato le decal MC in modo da aver le dime già pronte, nella realtà la trama del nose cone è come quella dei radiatori, ma con una trama leggermente più grande sui lati. Il monoscocca è stato ripreso in esame per altre zone "ostiche" per la miariade di compositi e cambi di tonalità da cui è caratterizzato. Il monoscocca nella parta anteriore presenta tre zone ben disitinte: - la zona "bronzo" superiore - le due parti laterali dove vi sono gli attacchi delle sospensioni e tiranti sterzo - una porzione di altro carbonio alla sommità del cockpit ovvero subito davanti alla strumentazione (credo diversa densità per una questione strutturale per diverse deformazioni a seguito di impatto) Nella parte posteriore il monoscocca ha 2 "fazzoletti" più scuri nella zona di attacco piastre del motore (e come spiega Haynes sono dei rinforzi incarbonio per aumentare la resistenza alle sollecitazioni strutturali) Per le piastre di rinforzo motore e la parte laterale anteriore (quest'ultima sembra quasi color legno) ho dato una mano di metallic brown seguita da una mano "convinta" di smoke TS71 Per la sommità ho usato del titanium gold smorzato sempre con dello smoke. Ho posizionato la decal e qui il risultato (anche se ero già pronto al peggio) è stato accettabile. La decal è trasparente, quindi la base non subisce alterazioni. E' al solito una decal gommosa e molto lucida. Ho poi verniciato in nero semigloss gli attacchi della bodyshell in prossimità dei fori di alloggiamento delle sospensioni. Lascio a riposo il tutto e poi inizierò il lavoro con il trasparente opcao per spegnere tutta questa lucentezza e finire con i dettagli (rivetti e altri dettagli).                      
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2/2 Altra zona che ho tralasciato e che sembra che non si noti, in realtà si vede bene: il tunnel o alloggimento dell gambe pilota e relativi comandi. Vi sono varie mancanze che vanno aggiunte per donare un maggiore senso realismo e fedeltà storica: - Cerchio verde: la staffa con il registro cavo acceleratore - Cerchio rosso: ripartitore frenata (1) che ha un cavo (2) che si collega ad un cavo che va ad un pomello tondo sotto la strumentazione: Ayrton la girava in senso orario e antiorario per spostare la ripartizione della frenata. - Cerchio giallo: la piastra forata a U che credo servisse per il dare perno con i talloni. Altra mancanza: la completa assenza di staffe e cavo che serviva per regolare la durezza della barra antirollio (frecce gialle e rosse) Ho smontato la struttura interna del tunnel e ho iniziato (con il metodo insegnatomi da Riccardo) a rivestire l'interno con il fazzoletto bagnato nel vinavil: il carbonio interno di questo tunnel è lo stesso rough del bathtube. Ho poi preso a mano la barra antirollio a cui ho aggiunto la staffa per il registro e l'ancoraggio per il tirante di registro. Per il tirante ho moficato un raccordo Top studio che va a scimmiottare un uniball; ho poi aggiunto un filo di plasticard inserito un tubetto che si fissa alla staffa di registro. Ho poi inserito un bulloncino dal quale prosegue la futura fune che andrà a collegarsi al manettino per regolare tale barra. La posizione della manetta è diametralmente opposta alla leva del cambio. Prossimamente inizierò il lavoro del cavo acceleratore, del brake balance e della piastina dei pedali del gas. Guardando l'abitacolo si riesce e vedere bene fino in fondo ai pedali e da ciò ho deciso di avventurarmi in questo extra dettaglio.  Tratto dal mio libro Haynes  Tratto dal mio libro Haynes  Tratto dal mio libro Haynes            
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Terminato (o quasi) il delirio del monoscocca riprendo il lavoro sul nose -cone. Mi taglio la dima delle MC e inizio a studiare piu' accuratamente le reference. Dopo averle visionate mi sono già fermato.................Anche questo pezzo è un "multicarbonio" Presenta sulla parte alta un trama super fine come sulle pance dei radiatori e lateralemente ha una trama a scacchi molto piu' definita. La combo migliore che credo possa rendere l'idea è la 1/32 per la parte alta e il mio solito carbonio per i laterali. Inoltre il carbonio a trama grande è presente anche sulle mandibole anteriori e penso anche inferiormente. Ho posizionato la dima e suddiviso area superiore e laterali. Lavorerò sul colore di base che sarà sul grigio chiaro e poi.....speriam bene.      
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Sempre approfittando di una "pausa Delta" è arrivato un'altro "tassello di carbonio" dell'ultima parte molto importante della monoposto. Ho acquistato il penultimo kit delle decal relative al fondo piatto. Kyosho evidenzia (nel lato rivolto al fondo stradale) varie aree di vario colore.....che all'inizio ritenevo improbabili. Tra foto di references, consultazioni con il buon Sandro invece quelle aeree sono proprio di quella tonalità ed è la somma e l'applicazione di vari strati e diversi compositi. Oltre al solito carbonio vi è la presenza di vari kevlar, carbon kevlar e un materiale (non ancora definito) presente nei "tunnel di scarico". Questo materiale coibenta la parte centrale dell'estrattore e serve a proteggere lo stesso durante l'epulsione dei roventi gas di scarico provenienti sia dallo scarico stesso che dalla wastegate. Il fondo della kyosho è ben fatto e la base dei colori credo sia già perfetta cosi senza bisogno di impazzire con i colori. Una nota particolare va fatta al parte anteriore del monoscocca e in particolar modo sulla parte inferiore a forma di trapezio. Questa porzione di monoscocca (perchè il trapezio è la chiusura del parte anteriore di esso) è costruito nella relatà in vari strati di composito. Il primo è come il resto del monoscocca, ma è sicuro che vi fosse un ulteriore strato di kevlar che andasse poi a collegarsi con la "U" giallina del fondopiatto. MC oltre alle decal esterne (e anche interne del fondo piatto) fornisce una dima per replicare con un foglio di plasticard da 0,2 il secondo strato di composito da applicare dopo aver messo il carbonio. Questo strato va quindi ricoperto in kevlar. Le foto d'esempio sul sito Autograph mostrano il trapezio previamente rivestito in carbonio e poi il secondo strato in kevlar.....e mostrano degli improbabili squarci (più che un contatto col terreno pare che Ayrton si passato su una mina antiuomo) Le foto di references del fondo mostrano i segni delle classiche spanciate ma che sono dell grattate e non dei solchi provocati da un panzerfaust Mi manca l'ultimo decal set per la parte posteriore del fondo e potrò poi iniziare a rivestire l'ultimo pezzo di questo mostro di carbonio.                
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